Buongiorno, mi chiamo Senso di Colpa

Metamedicina e Dintorni

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Buongiorno! Ci conosciamo? Mi chiamo Senso di Colpa. Sicuramente ci siamo incontrati … è possibile che tu mi abbia scansato qualche volta, ma molto probabilmente mi porti in tasca con te ogni giorno, al lavoro, in famiglia, tra gli amici.

Sono un po’ pesante vero? So che faresti volentieri a meno di me … o forse no, forse non mi vuoi davvero lasciare andare

forse ti sono utile e quindi ….finchè tu credi che io possa esserti utile io…sto con te

Ti sembra strano questo? Prova a pensarci ….perchè ti servo?

Perché se puoi incolpare qualcuno o qualcosa del tuo stato di malessere o infelicità ti sembra, per un breve momento, di trovare pace. In vertià si tratta di una frazione di secondo, quell’attimo in cui punti il dito e dici “è colpa sua!”.

Purtroppo già la frazione di secondo successiva è portatrice di sofferenza, frustrazione e magari …dinuovo senso di colpa…questo volta tutto tuo…per aver detto, pensato, parlato in certi termini che …”non vanno bene”.

Che trappola!

E quante cose non fai, non dici, non ti permetti perchè potrebbero rischiare di alimentarmi? Sono bello pasciuto io!

Vorresti fare un viaggio ….ma a tuo marito non va ..e allora meglio rinunciare

Vorresti ritargliarti del tempo per te …ma sai i figli ….devo rinunciare

Vorresti dire a tua madre che sei grande e che vuoi vivere la tua vita …ma come la farebbe sentire questo?…sarà per un’altra volta, ci vuole pazienza

Ti dirò un segreto, contro il mio interesse: essere responsabili della propria felicità e/o infelicità …a volte fa paura …ecco allora che avermi con te è perfetto!

Ci penso io a de-responsabilizzarti, a confortarti per un momento dicendoti che …tu sei una vittima della situazione…che poverina tu hai le mani legate, puoi solo startene di come stanno le cose ….che poi si sa, la vita è sofferenza perlopiù.

Ah si, in quei momenti sono proprio confortante…hai ragione a non volermi lasciare andare.

Certo, quando a questo momento di “confort” subentrano rabbia e frustrazione ….uh….lì me la darei a gambe! perché sento che si mette male per me ….che potrei essere scaraventato fuori da un momento all’altro ….

Ma io ti conosco da quando sei piccolo e so come tenerti a bada …. credimi, è un attimo farti sentire in colpa per aver provato rabbia e frustrazione. Ah scusa, non ti ho presentato mia cugina: si chiama Manipolazione. Spesso la porto con me.

Ma tu ti ricordi come ci siamo incontrati io e te? quando è cominciata la nostra storia?

Penso di essere venuto da te quando eri piuttosto piccolo, di solito faccio la mia comparsa nella vita della gente in giovanissima età, alcune volte mi chiamano ad accompagnare una persona già da quando è nel ventre materno! Un lavoraccio!

Potrebbe essere accaduto che tu sia venuto al mondo sentendosi non desiderato, pensando che il tuo arrivo possa aver arrecato sofferenza ai tuoi genitori. Sai è quella che mi diverto a chiamare “la colpa originale”. Oppure può essere che, in maniera del tutto inconsapevole, i tuoi genitori, non essendo capaci di regalarsi la vita che avrebbero sognato ti abbiamo fatto credere di aver fatto sacrifici e azioni a loro discapito, solo per il tuo bene … innescando quindi un bel senso di colpa in te che non ti sentirai mai più libero nella vita di fare qualcosa che possa renderti felice.

Oppure puoi essere stato accolto nel migliore dei modi, amato, coccolato, protetto … e ogni volta che tu hai provato a manifestarti per ciò che eri, un bambino con il suo carattere, i suoi gusti i suoi desideri, e questo non era perfettamente in linea con la loro idea di figlio perfetto….tu ti sia sentito in colpa. Non sei il figlio perfetto! dopo tutto quello che hanno fatto per te!

Si credo proprio che si siamo conosciuti quando eri piccolo. E si, lo ammetto, sono proprio io, il senso di colpa che attanaglia il bambino che ha paura di ferire o deludere chi lo ama, che ancora oggi viene a farti visita …. mentre vorresti dire qualcosa a tua moglie o a tuo marito, a tua madre o a tuo padre, al tuo datore di lavoro o ai tuoi figli.

Sono sempre io che …che oggi come allora mi insinuo tra ciò che tu desideri e ciò che ti senti costretto a fare per non sentirti colpevole di disattendere le aspettative altrui.

E così vivi in eterno dilemma….ti vedo sai? come un pendolo che passa dalla delega completa (faccio come vuole mia moglie, mio marito, mio figlio) a un senso di ribellione da esasperazione (basta! ora mando tutti a quel paese e faccio come dico io!)

E un po’ mi dispiace, anche se non moltissimo, perché so che così facendo non mi abbandonerai … però lo vedo che mentre “pendoli” da un lato all’altro sei sempre nella mia trappola. E tu? lo vedi?

Se accetti di vivere la vita che non vuoi per non sentirti colpevole ….stai male …. se decidi di mandare tutto all’aria, ovvero ti muovi sulla spinta di una re-azione …di li a poco è probabile che starei male di nuovo

Perché? perché scegliere in pace e autonomia (affettiva) è un’altra cosa. Lasciatelo dire. Significa intraprendere una azione, andare verso qualcosa che hai scelto e non scappare da qualcosa (come fai quando reagisci)

Sai una cosa? anche io sono un po’ stanco. Tutto questo lavoro…tutto questo essere sempre chiamato il causa…. se non fosse che rischierei di scomparire …e io non voglio scomparire…certe volte sento una parte di te che …prova a pronunciare la parola …RESPONSABILITA’ …che parola lunga! complicata! e poi cosa vorrà mai dire! io non sono amico della responsabilità.

Ho sentito dire che essere responsabili significa essere abili a rispondere. Tu? Abile a rispondere? alle cose della vita?

Dai, credi davvero di poterlo fare? credi davvero che potresti andare lontano senza di me?

senso-di-colpa-vignetta

Caro sensodicolpa, grazie per questo monologo. Ti ho ascoltato, come faccio spesso nell’arco della giornata. Mi sono anche divertito a leggere come mi vedi … ma ora te lo devo dire, sono stanco, sento il tempo che scappa via e sento che ci sono troppe cose che meritano di essere vissute.

Hai ragione, ci siamo conosciuti quando ero piccolo, mi hai fatto compagnia tanto avevo paura di rimanere da solo.

Oggi ho capito che ad impedirmi di vivere la vita che desidero non sei tu, ma la mia idea di me che ho avuto sino ad oggi guardandomi con i tuoi occhi.

Oggi ho capito che a frenarmi è ancora quel bambino che ha tanta paura di non essere amato e accolto per ciò che è.

E oggi, che sono grande, so che posso portare quel bambino con me nel fantastico mondo della responsabilità e del libero arbitrio. Lo accompagnerò passo passo, gli farò coraggio, gli farò sentire che non ha nulla da temere, che il mio amore non lo perderà mai e che insieme, integri e aperti alla vita potremo liberare marito, moglie, mamma, nonna, papà, datore di lavoro e figli da tutte le colpe che ho attribuito loro in questi anni per giustificare la mia infelicità.

Grazie per avermi accompagnato sino a qui, sei stato il mio compagno di viaggio….ma oggi ti chiedo di scendere: treno in partenza, prossima stazione: felicità.

 

 

 

Written-by-Alexandra-Francesca-D'Alessandro-Author

Scritto da Alexandra Francesca D’Alessandro

Alexandra Francesca D’Alessandro è una Metamedicina® International Consultant, Co-founder di Ciclika – The Joy of Being a Woman, Business Mentor, Trainer e Autrice. Con anni di esperienza nel campo della crescita personale e del benessere olistico, Alexandra offre consulenze specializzate per aiutare le persone a comprendere e risolvere i propri disagi fisici ed emotivi attraverso un approccio integrativo. La sua missione è supportare il benessere individuale e promuovere l’evoluzione personale. Scopri di più

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