Come stai vivendo la gravidanza?
Spesso sentiamo che nel primo trimestre è facile soffrire di nausea, nel secondo di mal di schiena o bruciore di stomaco, e nel terzo di edemi e cattiva circolazione. Ma è davvero tutto così “normale”? Ed è normale cercare di combattere questi sintomi?
La Metamedicina può essere utile a tutte coloro che cercano un approccio olistico complementare alla medicina allopatica. Secondo una visione olistica, che tiene cioè in considerazione la persona nella sua interezza, il sintomo non è un nemico da combattere ma rappresenta lo sforzo del nostro organismo per adattarsi a una situazione che lo disturba.
Nello specifico, nella Metamedicina® di Claudia Rainville, si assimila il combattere i sintomi a disattivare un allarme antincendio quando questo ha rilevato un focolaio. Tutti i nostri malesseri fisici ed emotivi compaiono perché ci stiamo sforzando di adattarci a una situazione che ci disturba. In gravidanza, molte possono essere le “cause di disturbo”.
Attraverso le chiavi della Metamedicina®, nell’ambito di consulti individuali, è possibile comprendere ciò che il sintomo ci vuole dire e, occupandoci del nostro benessere, iniziamo a occuparci da subito del benessere della vita che portiamo in grembo.
La Metamedicina® può essere utile per comprendere i disturbi “tipici” della gravidanza e del post parto?
Certamente! La Metamedicina® può aiutare ogni donna a comprendere cosa il suo corpo le sta dicendo in una fase così intensa e delicata come la gravidanza e il post parto. Questo articolo è dedicato a chi è in cerca di approcci complementari alla medicina allopatica per trovare sostegno in gravidanza nei momenti di difficoltà emotiva e fisica.
Come stai vivendo la gravidanza?
Spesso sentiamo che nel primo trimestre è facile soffrire di nausea, nel secondo di mal di schiena o bruciore di stomaco, e nel terzo di edemi e cattiva circolazione. Ma è davvero tutto così “normale”? Ed è normale cercare di combattere questi sintomi?
La Metamedicina può essere utile a tutte coloro che cercano un approccio olistico complementare alla medicina allopatica. Secondo una visione olistica, che tiene in considerazione la persona nella sua interezza, il sintomo non è un nemico da combattere ma rappresenta lo sforzo del nostro organismo per adattarsi a una situazione che lo disturba.
La gravidanza e il parto: cosa dice la metamedicina
Tutti i nostri malesseri fisici ed emotivi compaiono perché ci stiamo sforzando di adattarci a una situazione che ci disturba. Non fanno eccezione i sintomi che vengono definiti “classici” della gravidanza: nausee, bruciori di stomaco, edemi, aumenti eccessivi di peso, diabete gestazionale e molto altro. Possiamo assumere farmaci, controllare la dieta, “resistere” e aspettare che passino, oppure ascoltarli e provare a comprendere di quale disarmonia a livello emozionale ci stanno parlando.
La gravidanza è un momento di grande apertura emotiva. Ogni donna “apre il cuore e lo espone alla miseria, all’allegria e all’insicurezza, alle situazioni ancora da risolvere e da comprendere” (da “Maternità tra estasi e inquietudine” di Laura Gutman). È quindi probabile che la chiave dei disturbi che si verificano stia nella difficoltà di accettare una parte di noi, una situazione, o talvolta l’arrivo stesso del nostro bambino, seppur desideratissimo.
Se, ad esempio, sono circondata da una famiglia di origine o acquisita “molto presente” e ne ho abbastanza di consigli e attenzioni in eccesso o non richiesti, o sento una mancanza di riguardo da parte loro nei confronti del mio stato, è possibile che il mio stomaco bruci (bruciore di stomaco). Oppure, se questa gravidanza mi fa sentire in un certo senso limitata nel mio desiderio di avanzare o di fare ciò che mi piace (ballare, fare sport, fare l’amore, ecc.), è possibile che le mie gambe o altre parti del corpo diventino edematose (edema in gravidanza).
Prendere contatto con il vero messaggio di cui i nostri sintomi sono portatori è il primo passo. Il secondo è prenderne coscienza. Il terzo è accettare che le cose stanno davvero così. Allora saremo pronte a mettere in atto un’azione trasformatrice, quella che ci consentirà di lasciare andare quel malessere perché “non avrà più nulla da dirci”.
Approfondimenti di gravidanza e metamedicina®
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Che cos’è la Metamedicina®?
Quando qualcuno mi chiede che cos’è la Metamedicina, rispondo con cinque parole citando il titolo del best seller della fondatrice di questa disciplina, Claudia Rainville: “Ogni sintomo è un messaggio.”
Il nostro corpo ci parla in ogni istante della giornata circa il nostro stato fisico, psichico ed emotivo, ma tutti noi tendiamo a portare attenzione a ciò che ci sta capitando solo quando il messaggio arriva sotto forma di dolore, fastidio, malesseri o malattia. La parola Metamedicina è formata dalla radice greca “meta,” che significa “al di là,” perché è proprio ciò che fa la Metamedicina: andare al di là del sintomo, ricercando a livello dell’inconscio ciò che ha fatto nascere un disturbo, una malattia o le difficoltà che incontriamo.
In sanscrito, la parola “meta” significa amore e compassione. Non può esistere la Metamedicina senza amore e compassione. Questi due significati esprimono bene cosa sia la Metamedicina®, ovvero una medicina di compassione e di risveglio della coscienza.
Come funziona?
Attraverso un colloquio e delle domande pertinenti, l’operatore accompagna la persona a prendere coscienza di ciò che ha causato realmente il suo stato di sofferenza, il malessere o la malattia, e successivamente a trasformare il suo “copione”. La Metamedicina® conduce la persona verso l’autonomia: quando impariamo a porci le domande giuste, a trovare le nostre risposte e le nostre soluzioni, smettiamo di mettere la nostra felicità nelle mani degli altri.
Metamedicina® vs medicina tradizionale
La Metamedicina® non si sostituisce ai percorsi indicati dalla medicina allopatica né sostituisce alcuna terapia psicologica. Può invece rivelarsi molto efficace come sostegno e integrazione a un percorso evolutivo personale, durante il quale la persona può prendere coscienza delle proprie dinamiche emozionali, fisiche e mentali, e tornare in accordo con se stessa.
Da dove arriva la Metamedicina®?
Questo approccio è stato ideato nella seconda metà degli anni ’80 da Claudia Rainville, autrice e conferenziera canadese. Dopo 10 anni di lavoro nel campo della microbiologia, che le hanno dato il rigore e il metodo di indagine necessari, si è dedicata alla ricerca della correlazione tra sintomo e causa profonda iscritta nella memoria emozionale di ogni individuo.
Dice la Rainville: “Quando una situazione provoca in noi una reazione emotiva, vi sono forti probabilità che questa situazione sia in risonanza con un evento passato registrato nella memoria emozionale.” Se non si prende coscienza di questo e si tende ad accusare l’altro per come ci sentiamo, tenderemo a ripetere all’infinito uno schema che, registrato nella nostra memoria emozionale e perpetuato nel tempo, potrà sfociare in malesseri e malattie.
“La memoria emozionale del cervello limbico infatti contiene la risposta a molte cause di malesseri, disturbi e malattie” (cit. C. Rainville).
Nota
La Metamedicina non intende sostituirsi ai percorsi indicati dalla medicina ufficiale né sostituire alcuna terapia psicologica. Può invece rivelarsi molto efficace come sostegno e integrazione a un percorso evolutivo personale. I consulenti di Metamedicina non svolgono attività diagnostica, non prescrivono farmaci e non si sostituiscono alle figure ufficiali di riferimento. I consulenti accompagnano la persona a prendere coscienza delle proprie dinamiche emozionali, fisiche e mentali attraverso le chiavi della Metamedicina per tornare in accordo con se stessi.
